N° 76

 

A SANGUE FREDDO

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Tony Stark stringe il suo bicchiere come se volesse spezzarlo e Pepper Potts gli stringe il braccio preoccupata.

-Calmati.- gli sussurra -Non ne vale la pena.-

-Ti rendo nervoso, Tony?- gli dice Ezekiel Stane con un sorrisetto insolente in volto -La tua donna è saggia quanto bella ma stavolta sbaglia, perché vale la pena preoccuparsi di quel che faccio, perché è pericoloso… per te.-

-Che intendi dire?- chiede Tony.

-Nulla di più del fatto che ora che faccio parte della grande famiglia Stark-Fujikawa sarà un mio impegno superare i progetti della tua REvolution. Sono un ingegnere e un uomo d’affari migliore di te, Tony, e presto vedrai quanto.-

            Tutto qui? No, Tony ne è certo: c’è una minaccia implicita nelle parole di Zeke, non ha alcun dubbio. Obadiah Stane giocava sporco e gli piaceva distruggere psicologicamente i suoi avversari, suo figlio non è diverso ma lui non cadrà nel suo tranello.

-Mi dispiace che tu ti sia schierato con la fazione che ha perso, Tony, ma così va la vita a volte.- interviene Sunset Bain.

            Si riferisce allo scontro della giornata precedente in cui Morgan Stark ha conquistato il posto di C.E.O.[1] della Stark-Fujikawa lasciato vacante dal vecchio Kenshiro Fujikawa e poi ha nominato Presidente operativo della società Rumiko Fujikawa e due Vice Presidenti a sorpresa: Zeke Stane e Philip Grant, il figlio maggiore di Tony.

-Sono certo che Morgan e Rumiko faranno un buon lavoro per il bene della società.- risponde Tony diplomaticamente.

-Ma certo, mio caro Tony, io e Zeke ne siamo sicuri, per questo abbiamo votato per lui. Ora scusaci ma siamo attesi.-

            Si allontanano a braccetto e Pepper commenta:

-Che coppia, si meritano a vicenda. Ho la sensazione, però, che l’attempata Miss Bain si accorgerà presto che il giovane Stane non è solo un toy boy che può manovrare a suo piacimento.-

            Tony si lascia sfuggire un sogghigno a quel commento pepato e replica:

-C’è anche un’altra cosa che m’impensierisce. Hai visto come sono vestiti entrambi?-

-Come avrei potuto non notarlo? Lui sembra uscito da “Orgoglio e Pregiudizio” e lei… da un bordello di lusso della stessa epoca.-

-È la “divisa” sfoggiata in ogni riunione dai membri del Cerchio Interno, il Consiglio di governo del Club Infernale, e dai loro ospiti personali. Per i membri semplici è facoltativa.-

-Quindi Sunset, Zeke o entrambi sono dei pezzi grossi di questa congrega di depravati, chiedo scusa a te Tony, o sono amici dei pezzi grossi. E questo perché ti preoccupa?-

-Ci sono voci sui membri del Cerchio Interno e se Zeke e Sunset ne fanno parte, non è affatto un buon segno non lo è affatto.-

 

            C’è una parte del vecchio edificio di pietra sulla Quinta Strada che ospita la sede della sezione di New York del Club Infernale che è interdetta ai membri comuni e riservata solo a coloro che fanno parte del Cerchio Interno, gli stessi che un po’ alla volta stanno arrivando nella grande sala arredata, ovviamente, in stile Reggenza Britannica.

            Sebastian Shaw, il Re Nero, li sta aspettando in piedi accanto al camino, affiancato dalla sua assistente personale, la bruna ed enigmatica Mercedes, il Cavallo Nero, che indossa guepiere, calze a rete, stivali e una corta mantellina. Seduta su una comoda poltrona sta Selene la Regina Nera, in bustino, perizoma, alti stivali tacco 12 e ampio mantello. Al suo fianco, in piedi, l’afroamericano Parnell Jacobs, aspirante Torre Nera. Appoggiato alla parete opposta a quella di Shaw, Donald Pierce, il Re Bianco, sorseggia un cognac Sdraiata in posa languida su un divanetto sta una ragazza bruna dell’apparente età di vent’anni che indossa una guepiere, calze a rete, stivali ed una mantellina tutto rigorosamente bianco. Il suo nome è Cordelia Frost, il suo ruolo Cavallo Bianco. Seduto accanto a lei un uomo dai capelli biondi e lunghi che ricadono sulle sue spalle. Come gli altri maschi indossa un abito in stile Reggenza, nel suo caso, come in quello di Pierce, è bianco. Si chiama Tiberius Stone ed è l’Alfiere Bianco.

            Shaw comincia a dare segni di impazienza ma quella che si disegna sul suo volto quando arrivano due nuovi ospiti è un’espressione di odio mista a rabbia a malapena repressa.

-Bene signori… e signore…- dice con tono niente affatto amichevole -Direi che possiamo cominciare. All’ordine del giorno c’è l’ammissione di tre nuovi membri del Cerchio Interno e possiamo cominciare le votazioni.-

-Mi deludi, Sebastian, ti sei già dimenticato così in fretta di una vecchia amica?-

            A parlare è stata una donna bionda vestita esattamente come Selene solo in bianco. È entrata da una porticina laterale e ora fissa i presenti.

-Emma!- esclama un sorpreso Shaw -Sei davvero tu?-

-E chi altro dovrei essere?- ribatte Emma Frost, la Regina Bianca, avanzando nella stanza.

-Levo il mio calice al tuo ritorno mia Regina.- la saluta Pierce -Con te in queste stanze, i vecchi tempi sono davvero tornati.-

-Sì, certo, come no.- borbotta Cordelia.

-Ancora a giocare i giochi dei grandi, sorellina?- la apostrofa Emma.

-Va a farti…-

-Tsk… che improprietà di linguaggio da parte tua. Non sei cambiata affatto.-

-Sono lieta anch’io di vederti.- la saluta Selene -Ho sentito dire che sei ricercata dalle autorità mondiali.[2] Fai sempre le cose in grande.-

-Un inconveniente seccante che conto di sistemare al più presto.- liquida la questione Emma poi si rivolge a Shaw:

-Vedo delle facce nuove e si parla dell’ammissione di nuovi membri. Di che si tratta?-

-Molto semplice.- risponde il Re Nero -Selene ha richiesto l’ammissione del suo… assistente personale Parnell Jacobs come Torre Nera e Pierce sponsorizza Sunset Bain e Ezekiel Stane rispettivamente come Torre Bianca e Alfiere Nero.-

            Parnell Jacobs rimane impassibile mentre Sunset Bain sorride e Zeke Stane accenna una specie di inchino.

            Emma li squadra e infine dice:

-Parnell Jacobs? Ho già sentito questo nome. Se non sbaglio era in una nota di carico di una partita di software di puntamento missili. Un acquisto consistente per nazioni sotto embargo di forniture missili… ovviamente non registrato nella contabilità ordinaria della Frost International.-

-Ero io.- conferma Parnell.

-Ed ora è il tuo schiavetto come il defunto von Roehm, Selene?-

            La mutante millenaria risponde:

-Parnell è molto più intelligente e soddisfacentemente molto più dotato in molti campi.-

-Davvero? Penso che sarà un ottimo acquisto allora.-

            Emma si volge verso Sunset e Zeke.

-Io e Sunset ci conosciamo da un po’ e tu, ragazzo… ho conosciuto tuo padre e se vali anche solo la metà di lui, sei uno da prendere con le molle.-

-Valgo il doppio.- proclama con sicurezza il giovane.

-E ci credi, questo è ovvio. Bene, possiamo votare adesso.-

-E sia.- dice Shaw -Io voto sì all’ammissione di Parnell Jacobs e no a quella di Sunset Bain e Ezekiel Stane.-

-Io voto sì per tutti e tre,- annuncia Pierce.

-Anch’io do il mio voto oltre che al mio fido Parnell anche al giovane Zeke e a Sunset Bain.- afferma Selene.-

-Emma?- chiede un cupo Shaw.

-Sì a tutti e tre, ovviamente.-

-Io voto sì a Jacobs e Stane, no a Sunset.- dice Stone -Mi spiace, cara.-

-Io voto come Sebastian.- annuncia Mercedes.

            Cordelia Frost sorride mentre dice:

-Voto sì a tutti e tre.-

            Shaw si morde le labbra poi dice:

-Molto bene. Diamo il benvenuto al tre nuovi membri e che la permanenza vi sia proficua. E ora pensiamo a divertirci.-

 

            Il luogo è un comune ristorante di Midtown Manhattan, lontano anni luce dalla pretenziosità del Club Infermale e con prezzi a misura dell’uomo comune.

            Ad accogliere i nuovi arrivati un uomo corpulento dai capelli bianchi.

-Eddie, Happy, che piacere vedervi qui a festeggiare questo povero vecchio.-

-Quale povero vecchio?- ribatte Happy Hogan -Io vedo solo il miglior allenatore dello Stato e della Nazione. Devo a lui se ho fatto strada nella boxe. Peccato che avessi la mascella di vetro.-.

-Non gli dia retta, signorina… a proposito, non mi sono ancora presentato: mi chiamo Thomas Fenton, ma tutti mi chiamano Pop.-

-Io sono Georgia Jenkins.- risponde la ragazza afroamericana stringendogli la mano.

-E tu Eddie, non mi presenti la tua ragazza?-

            L’ex pugile di colore è imbarazzato mentre risponde:

-Lei non è…-

-Sono Glenda Sandoval.- si presenta la donna dalla pelle ambrata, la cui bellezza è frutto di perfetto mix di sangue africano, bianco e indio -Sono lieta di conoscerla… Pop.-

-Bene…- dice Pop -… immagino che tutti vi ricordiate di Padre Gawaine, ma le signore possono non sapere che prima che gli venisse la vocazione, era noto come Kid Gawaine ed è arrivato ad un passo dal titolo mondiale.-

-Troppo buono, Pop.- risponde il prete -Si vede che la boxe non era nel mio destino.-

-Io non sono convinto ragazzo ma chi sono io per discutere con l’Onnipotente?-

            Happy Hogan sorride contento.

 

 

2.

 

 

            Mike O’Brien continua a guardarsi intorno.

-Non dirmi che ti senti a disagio.- gli dice la sua compagna, l’agente 135 dello S.H.I.E.L.D. il cui nome è Judith Klemmer.

-Questo non è un posto per me.- replica Mike -Io sono solo un comune ragazzo irlandese, non ho nulla a che fare con questi ricchi depravati.-

-E Tony Stark allora?- ribatte la bionda Judith.

-Lui è diverso dagli altri della sua genia, anche se ci ho messo un po’ a capirlo.-

-Zitto, ecco l’uomo che stavamo cercando.-

            L’uomo in questione è il finanziere Vincent Vandergill ed è vicino alla porta d’ingresso.

-Quella è Indries Moomji!- esclama Mike -Ha avuto la faccia tosta di tornare a New York dopo quello che ha fatto, quella p…-

-Stanno andando via.- lo zittisce Judith -Seguiamoli, potrebbero portarci dal Conte Nefaria.-

            Speriamolo, pensa Mike.

 

            Il massiccio McKinley Stewart entra nel ristorante e si guarda intorno indeciso, poi ode una voce gioviale che lo chiama:

-Ehi,Mac, da questa parte.-

            Rotti gli indugi Mac si avvicina al tavolo pieno di facce familiari a parte le due donne di colore. È Eddie March a presentargliele:

-Georgia Jenkins… Glenda Sandoval… questo è McKinley Stewart, uno dei pochi che possano dire di essere arrivati quasi all’ultimo round con me.-

-Se lo dici tu, Eddie.-si schermisce Mac -A me sembrava di essere andato giù al quinto round.-

-Chissà come sarebbe andata se tu e Kid… voglio dire Padre Gawaine… vi foste incontrati all’epoca.- interviene Pop Fenton -Ma tu ti eri appena ritirato da imbattuto Eddie.-[3]

-La mia carriera di pugile finì addirittura prima dell’incontro finale, quando dei gangster mi spararono e quasi mi uccisero perché mi rifiutai di perdere.-[4] spiega Padre Gawaine -Forse fu un bene perché trovai la mia vera strada, quella del Signore.-

-È una storia interessante.- commenta Glenda -Immagino che tutti voi ne abbiate una da raccontare.-

            Prima che qualcuno dei presenti possa dire qualcosa, si ode un’altra voce:

-Anche se non sono un pugile, posso salutare il miglior allenatore di tutti i tempi?-

            Il volto di Pop s’illumina nel vedere l’uomo dai capelli rossi, gli occhiali scuri e il bastone bianco da cieco, che è a braccetto con una bellissima donna dai capelli rossi e occhi verdi,

-Matt Murdock!- esclama -Vieni pure figliolo, tu sei sempre benvenuto. Per quelli di voi che non lo conoscessero, questo è Matt Murdock, uno dei migliori… no: il miglior avvocato della Nazione. E lei è la sua… com’è che si dice adesso? … compagna Natasha Romanoff.-

-Natasha Romanoff?- esclama Glenda -Quella Natasha Romanoff?-

            Natasha sorride e risponde:

-La Vedova Nera, esatto. Non sono così terribile come mi dipingono a volte,spero.-

-Io non intendevo…-

-Si rilassi, Dottoressa Sandoval… si so chi è lei, mi piace tenermi informata e… che c’è Matt?

            La Vedova ha capito che i supersensi del suo compagno hanno percepito qualcosa di strano.

-Pop…- dice Matt -… credo che ci sia qualcuno che non sa se farsi avanti. Aspèttavi altri ospiti?-

            Gli occhi di tutti si fissano su un uomo alto quasi due metri per almeno 160 chili di peso completamente calvo.

-Creel.- sibila Fenton.

            Nessuno parla finche non è Matt a rompere il ghiaccio:

-Carl ha… commesso molti errori nella sua vita ma ora sta cercando di rifarsi una vita. Ha una famiglia e segue uno speciale programma di riabilitazione.-[5]

-Mary, mia moglie, ha insistito per farmi venire.- dice infine -Carl, “Crusher” Creel, meglio noto negli ambienti dei supercriminali come Uomo Assorbente -Sapevo che era un errore, che non era il mio posto. Vado a raggiungere lei e mia figlia fuori.-

-Tu hai una figlia? Tu?- esclama Eddie March sorpreso.

-Che c’è, non lo credi possibile?:-

-Non è questo,è che mi riesce difficile immaginarti sposato e nel ruolo di padre.-

-Non sei il solo e non saprei darti torto, ma Trudy è la mia occasione di riscatto.-

-E che aspetti a fare entrare lei e tua moglie?- interviene Happy Hogan -Che ne dite ragazzi: ce li abbiamo un paio di posti?-

-Per festeggiare il ritorno del figliol prodigo suo padre fece ammazzare il vitello grasso.- commenta Padre Gawaine -Con Crusher temo che potrebbe non bastarci una mandria intera.-

-Un prete col senso dell’umorismo. Niente di strano che tu sia Irlandese come me Padre,-

            Pochi minuti dopo anche Mary McPherson, meglio conosciuta come Titania e la piccola Trudy Creel sono al tavolo.-

-… sapevo che l’incontro col tuo vecchio avrebbe dovuto essere truccato, Murdock…- sta dicendo Creel a Matt -… ma alla fine fu un incontro leale e lui vinse giustamente. Aveva carattere. Ucciderlo in quel modo fu una vera porcata.-

-La Vedova Nera, Titania, l’Uomo Assorbente. Ultimamente incontro molti supereroi e supercriminali. Senza offesa.- dice Glenda Sandoval.

-Nessuna offesa, è quello che ero.- replica Creel tranquillo.

-E comunque non siamo poi tanto diversi dagli altri esseri umani.- precisa Natasha -Mangiamo gli stessi cibi, sentiamo il caldo d’estate e il freddo d’inverno, se ci feriscono sanguiniamo, se ci avvelenano moriamo… beh quello non sempre a dire il vero.-[6]

            Una risata percorre il tavolo e Eddie March si china verso Glenda:

-Allora, contenta di essere venuta?-

            La donna si lascia scappare un sorriso.

-Sì… credo di sì.- risponde.

 

            Seduto al tavolo di un noto ristorante di New York vestito di un elegante completo scuro, il figlio del Mandarino guarda la donna dai capelli castani e gli occhi verdi davanti a lui

            Perché continua questa farsa? Si chiede Temugin. Ormai ha ottenuto tutto quello che voleva e poteva ottenere dalla donna occidentale di nome Gayle Watson: grazie al suo inconsapevole aiuto ha avuto accesso ai segreti della Stark Tower e della REvolution.Non ha più bisogno di lei e se fosse suo padre, forse la ucciderebbe addirittura. Quindi perché è qui con lei stasera?

            La domanda rimane senza risposta.

 

 

3.

 

 

            La prima giornata del suo nuovo lavoro comincia per Philip Grant con uno sforzo senza pari per allacciarsi la cravatta e sistemarsi i capelli con una mezza tonnellata di gel o così gli sembra.

-Se vuoi essere un dirigente, devi anche sembrarlo.- gli dice Rumiko Fujikawa -Domani o anche fuori di qui potrai vestirti come ti pare, ma oggi voglio che tu sembri un capo-.-

            Lui si è fatto convincere e ora Rumiko lo conduce davanti ad una porta.

-Il tuo ufficio.- gli dice ancora -Proprio davanti al mio.-

            Philip si sofferma davanti alla porta e solo ora si accorge che la targa recita:

Philip H. A. Stark

Vice Presidente Esecutivo

-Il cognome è sbagliato.- ribatte alla giovane Giapponese.

-Allora fallo cambiare.- replica lei sorridendo.

-Ci penserò. Mi stavo chiedendo cosa significa il mio titolo? Insomma: quanto è ampia la mia autorità?-

-Seconda solo alla mia.-

-Mi viene il dubbio che tu mi abbia fatto Vice Presidente solo per il piacere di avere uno Stark sotto di te,-

-Preferiresti essere sopra di me, forse?- ribatte Rumiko ammiccando.

            Lui rimane perplesso per un attimo, poi risponde sorridendo:

-Vedremo.-

            Entra finalmente nell’ufficio e si guarda intorno. Potrebbe entrarci un campo di calcio si dice o è un pensiero troppo scontato?

            Si siede alla grande scrivania dove c’è un computer Starktech di ultimissima generazione con comandi vocali. Rumiko ha pensato alle sue esigenze, non c’è dubbio. Donna tosta… quasi quanto Ling McPherson per tacere di Sasha Hammer. Tre donne della sua vita e tutte con sangue orientale nelle vene, che curiosa coincidenza.

            Chissà che combina Sasha adesso? Ha sentito che è tornata negli Stati Uniti. Forse dovrebbe mandarle dei fiori.

Maledizione, sta forse cominciando a pensare come suo… come Tony? È l’inizio della corruzione del potere?

            Philip si abbandona nell’ampia poltrona. Dopotutto potrebbe abituarsi a fare il dirigente, pensa. Che male c’è in fondo?

            A fine giornata si prepara ad andar via .L’impiegata della reception gli si rivolge dicendo:

-La sua nuova auto è fuori, Mr. Stark.-

            Philip sta per dirle che il suo nome non è Stark ma ci ripensa e piuttosto chiede:

-Ha detto: la mia nuova auto?-

-Sì, signore, l’hanno consegnata stamani come da disposizioni.-

-Disposizioni di chi?-

            La ragazza stringe le spalle e Philip decide di uscire. Davanti a lui c’è una Ferrari 488 GTB rossa fiammante.

            Quella pazza di Rumiko, pensa lui con un sogghigno. Crede forse di comprarlo con un’auto? Magari ha anche ragione.

-Mi dia le chiavi.- dice alla ragazza.

            Pochi minuti dopo parte sgommando. Non può sapere che Rumiko lo sta osservando da una finestra sfoggiando un sorriso soddisfatto.

 

            Tony accoglie con un largo sorriso l’uomo di colore che entra nell’ufficio del Presidente della REvolution,.

-Michael, sono contento che tu sia venuto.-

-Non potevo certo rifiutare la tua richiesta dopo tutto quello che tu e gli altri avete fatto per me.- replica Michael Collins -E deve essere una cosa seria a giudicare dalle facce che avete tu e Rhodey.-

-La penserai anche tu allo stesso modo dopo che avrai sentito quello che abbiamo da dirti.- replica Jim Rhodes -Qualcuno sta cercando di creare dei soldati cyborg.-

-Un altro progetto Deathlok?- esclama Collins sconsolato -Ha per caso a che fare con quel… proto Deathlok che ha assalito la Casa Bianca qualche tempo fa?-[7]

-Non ne sono sicuro, potrebbe anche essere.- risponde Tony -Questi cyborg, però, sembrano basati su un altro progetto. Ti dice niente il nome Coldblood-7?-

-Certo. Quando ero ancora Deathlok la Roxxon lo ingaggiò per darmi la caccia ma quando capì chi erano i veri cattivi si mise dalla mia parte.[8] Che c’entra lui?-

-Crediamo che sia caduto in mano di gente senza scrupoli che lo ha costretto ad agire per loro.-

-Se è davvero così, bisogna aiutarlo.-

            Prima che Michael possa continuare, nell’ufficio entra precipitosamente Rae Lacoste, la moglie di Rhodey nonché Vice Presidente Esecutiva della società.

-Credo che dobbiate vedere questo.- dice.

            Accende un televisore e lo sintonizza su un notiziario:

<<… continua la conta dei morti e dei feriti dopo che un gruppo di una dozzina di miliziani cyborg ha preso d’assalto…>>

 

            La figura in rosso e ora attera nel cortile interno della Base Congiunta McGuire-Dix-Lakehurst a circa 29 chilometri a sudest di Trenton, New Jersey.

-Iron Man!- esclama un ufficiale -Anche i Vendicatori si interessano di quello che è accaduto?-

<<Per ora sono qui io.>> risponde l’eroe in armatura <<Che può dirmi di quelli che vi hanno assalito?>>

-Che erano dei cyborg pesantemente armati. Erano una dozzina circa e si sono mossi con efficienza militare.-

<<Sta dicendo che avevano esperienza militare?>>

-Ne sono assolutamente sicuro. Sono stato nella Delta Force e so riconoscere lo stile: un misto delle tecniche della Delta, dei Berretti Verdi e dei SEAL. Ex militari senza dubbio. Una cosa curiosa è che, nonostante la devastazione che hanno fatto, i morti sono pochissimi mentre i feriti, anche gravi, sono parecchi.-

            Come dire che miravano più a ferire che ad uccidere, ma perché? All’interno dell’armatura Tony Stark ha un oscuro presentimento.

 

 

4.

 

 

            A bordo di quella che sembra una comune autovettura ma che dentro mostra un sofisticato apparato elettronico, il cyborg noto come Coldblood-7 sta esaminando un video.

-Come previsto, Iron Man si è recato ad investigare sul recente attacco alla base.- commenta.

<<Ottimo momento, quindi per sferrare il preventivato attacco alla REvolution.>> gli risponde il computer nella sua testa.

-E se fosse una trappola? Dopotutto si dice che ci sia più di un Iron Man in servizio. È stato visto in due posti contemporaneamente a diverse miglia di distanza, dicono. Forse ci sta aspettando all’interno,

<<Le probabilità di un tale evento sono stimate intorno all’11,2%. Non c’è alcuna necessità di rimandare l’azione. Il soggetto Michael Collins deve essere catturato o neutralizzato.>>

Coldblood sospira.

-E sia, Computer, facciamo come vuoi tu.-

<<Una diversa scelta non è tra le tue opzioni, soggetto Coldblood-7. Gli ordini sono stati impartiti e a te sta solo eseguirli.>>

-E allora partiamo.-

            Coldblood lancia la sua auto a tutta velocità contro i cancelli della REvolution.

 

            Michael Collins sta esaminando i dati mandatigli dall’armatura di Iron Man, comprese le registrazioni delle telecamere di sicurezza della Base Congiunta McGuire-Dix-Lakehurst. I cyborg che hanno assalito la base sono stati molto efficienti e sembrano un ibrido. Hanno qualcosa di Deathlok e di Coldblood. Chi li ha realizzati deve avere avuto accesso ai loro dati. Chi potrebbe essere?

            Non ha tempo di chiederselo ancora. Il rumore da fuori lo distrae. Cosa sta succedendo? Sente urla, spari, il rumore di un’auto in corsa e poi qualcosa infrange la finestra e piomba all’interno.

-Mi dispiace Collins.- gli dice l’intruso puntandogli contro una grossa pistola.

-Coldblood?- esclama Michael -Cosa vuoi?-

-Devo portarti via con me.-

<<Non credo proprio.>> ribatte una voce filtrata elettronicamente.

            War Machine è appena arrivato.

 

            In un corridoio vicino il figlio del Mandarino si appiattisce contro una parete. Ha preparato quest’incursione con molta cura: per le telecamere è inesistente, il personale di guardia non si è accorto di lui.

È un fantasma e come un fantasma stava per raggiungere la sua meta, l’obiettivo voluto da suo padre.

Cosa è accaduto ? Chi ha scatenato gli allarmi?

-Tu… fermo dove sei e identificati!-

            Una guardia l’ha visto. Colpa sua: si è distratto e ora la missione è compromessa e un innocente potrebbe pagarne il prezzo.

            Temugin serra i pugni.

 

 

5.

 

 

            Coldblood sogghigna. A quanto pare nessuno aveva previsto la presenza di War Machine. Avrebbe quasi voglia di chiedere al computer a quanto stimava la possibilità di incontrarlo.

            Il suo braccio sinistro si muove quasi automaticamente e dall’arma che vi è innestata parte una raffica che sbilancia l’avversario in armatura nera e argento.

<<Ben fatto, ma non basta.>> ribatte Jim Rhodes rialzandosi in piedi.

<<Richiesta immediata azione evasiva.>>

-E cosa credi che stia cercando di fare, computer?- replica Coldblood -Non ho chiesto io di finire in questa situazione.-

            Dall’unità installata sul suo polso sinistro Coldblood fa partire un raggio laser che viene neutralizzato dall’uniraggio pettorale di War Machine.

<<Lasciamelo dire, amico: non sei alla mia altezza.>>

            Coldblood non risponde e spara ancora. Il suo unico vantaggio è che in questo spazio  ristretto War Machine non può usare l’artiglieria pesante, deve sfruttarlo sino in fondo.

            Una scarica di repulsori lo spinge contro la finestra da cui è entrato. Coldblood prava a rialzarsi ma il suo nemico avanza.

<<Facciamola finita.>> dice.

            Improvvisamente si ode una sirena d’allarme.

<<Ma che succede adesso?>> esclama War Machine.

            La voce all’interno della testa di Coldblood sembra quasi urlare:

<<Azione evasiva! Azione evasiva! In nessun caso questa unità deve cadere in mani nemiche.>>

            Coldblood riflette: forse ha un modo di uscire da questa situazione dopotutto. Deve rischiare grosso ma se funziona ne sarà valsa la pena.

 

            Quella che si potrebbe leggere sul volto di Temugin è rabbia mista a frustrazione. Tutto il lavoro fatto per introdursi alla REvolution bruciato in un attimo.

            Lui non ha fatto il minimo errore ma qualcosa non ha funzionato e ora deve rimediare.

            Scatta e abbatte la guardia armata prima che possa sparare, ma altre ne stanno arrivando. E gli chiudono la strada.

            Deve agire in fretta.

 

            Nel suo nuovo ufficio alla Stark-Fujikawa Ezekiel Stane si gode i frutti della prima delle sue tante vittorie e riflette sulla prossima mossa­, a proposito della quale forse è il momento di sentire un’altra delle sue pedine.

Estrae dalla tasca un telefono speciale progettato da lui stesso e preme un tasto.

-Sono io, mia cara.- dice -Mi auguro che tu abbia buone notizie sulla fase due. Davvero? Magnifico, sta andando tutto secondo i piani.-

            Zeke chiude la telefonata e sorride. Sì, tutto sta andando come aveva sperato e anche di più.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Anche stavolta, poco o nulla da dire.

1)    Michael Collins è il secondo (o terzo se si tiene conto di John Kelly) essere umano ad essere stato trasformato nel cyborg Deathlok. È stato creato da Gregory Wright, Dwayne McDuffie & Jackson Guice sul numero 1 della miniserie Deathlok datato luglio 1990. Ha avuto anche una serie regolare durata 34 numeri più due annual non tutti recepiti nella realtà MIT. Sul nostro Vendicatori Annual #4 il suo cervello è stato trapiantato finalmente nel suo corpo originale criogenicamente conservato. Ora può vivere una vita normale... forse

2)    Nella realtà MIT esistono altri due Deathlok: uno è una versione meno avanzata derivata dal precedente Progetto Cybernus (una strizzatina d’occhio al nome con cui fu chiamato Deathlok in Italia nelle sue prime apparizioni) ed è Michael Walker, il fratello maggiore di U.S.Agent creduto morto in guerra, come visto sui nostri U.S.Agent #4/6. L’altro, che deve ancora debuttare, dovrebbe essere la versione MIT del Colonnello Luther Manning, l’originale Deathlok di una realtà alternativa creato da Rich Buckler, con l’aiuto di Doug Moench, su Astonishing Tales #24 datato agosto 1974. La sua esistenza è implicitamente avallata dal finale del citato Vendicatori Annual #4, opera congiunta di Fabio Volino, del sottoscritto e del mio supervisore su questa serie Fabio Furlanetto.

Nel prossimo episodio: la decisione di Coldblood, l’arrivo di Iron Man, gli intrighi di Obadiah Stane, il figlio del Mandarino e… il Mandarino in persona. Non vi basta? Incontentabili. -_^

 

 

Carlo

 

           



[1] Chief Executive Officer,

[2] Per eventi narrati in X-Men MIT #34.

[3] In Iron Man Vol. 1° #21 (In Italia si Devil, Corno, 111).

[4] Su Daredevil Vol. 1° #68 (In Italia su Devil, Corno, #65).

[5] Come visto su La Guardia dell’Infinito #25

[6] Parafrasi del monologo di Shylock da “Il Mercante di Venezia”, Atto Terzo Scena Prima.

[7] Su U.S.Agent MIT #6

[8] Su Deathlok Vol. 2° #18/20 inediti in Italia